In
rete puoi trovare tantissima documentazione su questa famosa dieta
per cui mi limiterò a scrivere l'essenziale sulla sua descrizione e
i suoi principi e cercherò più che altro di aiutarti ad impostare
il software al fine di compilare dei menù giornalieri sfruttando la
filosofia di questo modo di alimentarsi.
Il
fondatore della dieta a zona,
il biochimico americano Barry Sears,
sostiene che equilibrando i tre macronutrienti (carboidrati,
proteine, grassi) si può raggiungere uno stato fisico e mentale
ottimale (“la zona”).
In particolare, Sears sostiene
che mantenendo il rapporto proteine/carboidrati intorno a 0,75 (ad
ogni pasto), si otterrebbe un controllo ottimale dell'insulina e un
perfetto equilibrio tra questo ormone e il suo antagonista che è il
glucacone.
Si attribuirebbe a questo
regime alimentare anche una maggior produzione di eicosanoidi “buoni”
molto importanti per la nostra salute.
La ripartizione percentuale dei
macronutrienti in questa dieta è la seguente:
40% carboidrati
30% proteine
30% grassi
Nel primo esempio di questo
manuale su come impostare una dieta classica, abbiamo visto che la
quantità ottimale di proteine per kg di massa magra per una donna di
30 anni alta 165cm corrispondeva al 13,5% del totale delle calorie
assunte nella giornata.
Da questo si è indotti a
pensare che una dieta con il 30% di proteine è sicuramente una dieta
iperproteica e quindi potenzialmente dannosa.
Non è così, semplicemente per
il fatto che nella stesura di questa dieta si parte proprio dal
fabbisogno normoproteico dell'individuo e da questo si calcolano le
calorie giornaliere.
Spero di chiarire meglio questo
concetto con un esempio pratico:
Impostiamo nel software le
percentuali di macronutrienti indicate da Sears:
Nota
che (sempre su indicazione di questa dieta) ho spuntato la casella
“Anche su pasto singolo” .
Procedo
poi a settare i criteri di calcolo “In funzione del fabbisogno
proteico” e regolo il valore desiderato di proteine x kg di massa
magra a 1,2:
Avrai
notato che il software ha calcolato immediatamente le calorie
corrispondenti ai criteri inseriti e il numero che viene fuori e solo
806!!
L'apporto
di proteine ideali del soggetto dell'esempio pari a 1,2 grammi per kg
di massa magra è uguale a:
1,2
* 50,5 = 60,6 grammi
Un
grammo di proteine equivale a 4 calorie, quindi le calorie
giornaliere fornite da questo macroalimento equivalgono a:
60,6
* 4 = 242,4 kcal
242,4
kcal costituisce circa :
- il 13,5 % di una dieta di 1800 kcal complessive
- il 30 % di una dieta di 806 calorie
Da
questi semplici calcoli si capisce subito che la dieta a zona non è
una dieta iperproteica, ma è fortemente ipocalorica.
Sears
dice di usare il peso forma per il calcolo del fabbisogno proteico
quindi nel nostro esempio dovremmo modificare la casella di testo
indicante la massa magra con il valore di 56,1kg
il
software indicherà un numero di calorie corrispondenti pari a 895.
Un
po meglio, ma sempre troppo poche!!
Se
una dieta di questo tipo può andare bene per individui che non
praticano sport, sarebbe impossibile da seguire per soggetti
sportivi.
Il
paradosso è che questa dieta viene spesso indicata come la dieta
degli atleti e quando ad uno “zonista” si espongono le
perplessità che ho appena messo in risalto, la risposta è che per
gli atleti pur mantenendo un rapporto proteine/carboidrati pari a
0,75, si può alzare la quota di grassi per supplire all'introito
calorico troppo basso, ma francamente ho sperimentato su me stesso
questo sistema con risultati pessimi.
La
quota di carboidrati introdotta con l'alimentazione è infatti troppo
alta per permettere la produzione di chetoni (vedi dieta chetogenica)
e consentire al corpo di fare uno switching metabolico verso il
consumo dei grassi, ma contemporaneamente l'energia apportata dai
carboidrati, sarebbe troppo poca per sopportare allenamenti aerobici
di una certa durata.
Ho
fatto pure degli esperimenti usando una semplice macchinetta come
quella usata dai diabetici per misurare in casa il valore della
glicemia e vi posso assicurare che l'incremento della stessa (ed
indirettamente la produzione di insulina) dopo l'assunzione dei cibi,
è proporzionale esclusivamente al carico glicemico ossia alla
quantità di zuccheri ingeriti e non è influenzata dalle proteine
che ingeriamo assieme agli zuccheri.
A
mio modesto parere dunque, tutto si basa su una grossa bufala.
Dato
che si tratta di una ipocalorica normoproteica, la dieta è comunque
efficace e sicura, potrebbe essere ottima per i bodybuilders che
assumono più proteine del normale, ma non può essere una dieta per
la vita e credo che non sia adatta ad atleti di fondo che vedrebbero
presto decadere le proprie prestazioni.
Se
decidi di seguire questa dieta, dopo aver impostato il software con
le indicazioni che ti ho appena dato puoi compilare i tuoi pasti
normalmente come già saprai fare impostando però il numero dei
pasti a 5,
la
ripartizione percentuale delle calori nei pasti seguendo lo schema
della figura sotto e rispettando la ripartizione dei macronutrienti
per il singolo pasto, spuntini compresi.
In
riferimento all'esempio che ci ha accompagnato in questo manuale una
colazione potrebbe essere:
che
risulta già autonomamente equilibrata rispetto al resto dei pasti
della giornata.
Esistono
tante varianti della dieta a zona:
- Zona italiana
- Zona mediterranea
- PaleoZona
- etc.Pur basandosi sui principi di Barry Sears, talune di queste varianti sono più restrittive nella scelta degli alimenti come la PaleoZona ed altre invece cercano in qualche modo di presentare piccole mutazioni nel vano tentativo (a mio opinabile parere) di adattare questa alimentazione agli sportivi.
Purtroppo
il tempo è tiranno e tra le altre cose certi argomenti esulano dallo
scopo di questo piccolo manuale d'uso, ma presto spero di completare
la trattazione dei miei personali esperimenti alimentari cercando di
trattare nella maniera più semplice e comprensibile a tutti
argomenti complessi ma interessanti che spaziano dalla fisiologia
del digiuno, alle diete aminoacidiche e chetogeniche.
Sperando
di essermi reso utile in qualche modo, ti auguro una buona dieta!
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